Se qualcuno si aspettava che dopo la morte del “caro leader” Kim
Jong-Il, per la Corea del Nord si aprisse la strada della libertà, si
sbagliava di grosso. Per tutto il periodo di lutto, che durerà 100
giorni dalla morte del dittatore, il 17 dicembre scorso, è infatti stato
rigorosamente vietato di utilizzare il cellulare.
Lo scopo del divieto sarebbe quello di limitare la circolazione di
informazioni che potrebbero essere destabilizzanti per il regime, che si
sente particolarmente a rischio dopo la morte del leader.
Il divieto è estremamente rigido, e l’utilizzo di un cellulare, specie in pubblico, è considerato un crimine di guerra, che può essere punito con i lavori forzati, o anche con la pena di morte.
Va detto comunque che sono ben pochi i cittadini nordcoreani che
possiedono un cellulare: secondo alcune stime, si tratterebbe di meno
del 5% della popolazione.
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